Anche quest’anno l’Associazione Settemari ha consegnato il tradizionale porchetto, alla coppia quarta classificatasi nella regata storica, perpetuando così la plurisecolare tradizione che, fino all’edizione del 2001, prevedeva la consegna di un maialino da latte in carne ed ossa, offerto dall’associazione macellai.
LA STORIA
Purtroppo già nell’edizione del 2002, l’allora assessore (foresto) Armando Peres, assecondando le pressioni ed i condizionamenti di pochi, eliminò il tradizionale premio “vivente” sostituendolo con altro in vetro (non solo poco gustabile ma anche difficilmente divisibile tra i due vincitori).
In quell’anno l’Associazione Settemari, d’intesa con l’Arzanà, organizzò la sfilata del porcellino, offerto da Benito Vignotto, lungo il Canal Grande. In quell’occasione i Vigili Urbani erano stati allertati per impedire l’esibizione del maialino, con la motivazione della tutela della sensibilità animalista, e per evitare scontri tra opposte fazioni: la barca compariva e scompariva per il Canal Grande, diffidata ogni volta dai Vigili Urbani, come se fosse un reato portare a spasso un maialino comodamente ospitato in una gabbietta sfarzosamente addobbata con tendaggi a baldacchino.
Due piccole e premurose Paola e Anna accudiscono il piccolo “Armandino”…
In quell’occasione il maialino venne affettuosamente chiamato Armandino, in onore appunto dell’Assessore che aveva voluto difenderne la dignità suina e decretando al contempo la fine dell’antichissima tradizione.
Il premio fu consegnato, benché senza particolari cerimonie, ai due vincitori, che a loro volta lo offrirono ai responsabili di un agriturismo dell’isola di Sant’Erasmo perché ne avessero cura e lo accompagnassero nella sua vita terrena fino alla senilità e alla naturale morte per vecchiaia.
Ma è fatto ben noto che i regatanti, prima che animalisti sono buongustai e, di fronte ai problemi derivanti dal possesso di un maiale vivo, non disdegnano il piacere della carne suina; anche per questo motivo l’Associazione Settemari già nell’autunno del 2003, aggiornando così l’arcaica tradizione, offriva ai due quarti classificati della Regata Storica il primo porchetto “cotto” immediatamente godibile e condivisibile, a differenza di quello vivo.
Nella costante ricerca del miglioramento qualitativo si è giunti alla determinazione che il porchetto caldo, appena cucinato, è migliore di quello mantenuto in frigo.
Per vari anni, a partire dal 2005 un socio abruzzese ci ha fatto conoscere uno degli aspetti più caratteristici della tradizione gastronomica di quella regione, organizzando la cottura notturna e quindi l’immediato trasporto a Venezia, con arrivo per l’ora della consumazione.
L’edizione del 2015 (dopo 10 anni di Abruzzo – in momenti di necessario risparmio per carenza di sponsors), è stato sperimentato il maialino veneto con grande apprezzamento da parte dei commensali, anche se, ad onor del vero, la qualità abruzzese rimane indiscussa e forse insuperabile.
Quest’anno l’ambìto premio, è stato consegnato alla coppia composta da Roberto Busetto e Renato Busetto, nel corso della tradizionale cerimonia con la graditissima compagnia dei nostri Amici Vogatori Pavesi che hanno contribuito con il loro dono a base di una forma di eccezionale formaggio Gorgonzola