Venerdì 20 maggio l’Associazione Settemari ha ospitato il primo incontro con la Società Veneziana di Scienze Naturali avendo come argomento: Le barene. Struttura e morfologia.
I Professori Giovanni Timossi, Lorenzo Bonometto e Giovanni Caniglia, coadiuvati dalla Dott.ssa Maria Giovanna Romanelli, dopo essere stati accolti e presentati dal Presidente della Settemari Luisa Vianello hanno condotto i Soci in un affascinante percorso sulla struttura delle barene della Laguna di Venezia tracciandone l’evoluzione geologica e morfologica con bellissime immagini aeree, schede e particolari ravvicinati che hanno reso sul maxischermo tutta la bellezza e l’esattezza di un ambiente unico al mondo, che abbiamo in ogni momento la fortuna di avvicinare e di vivere e che costituisce il tessuto orografico e ambientale in cui ha potuto nascere e svilupparsi nei secoli la Civiltà Veneziana.
Come in un Eden a portata di mano l’ambiente dopo essere costituito viene popolato; da piante, arbusti, fiori e da tutta la meravigliosa e saggia spontaneità di cui è capace la Vita, a cui seguono necessariamente le creature che lo abitano, grandi o minuscole, comunque tenacissime, colorate e crudeli, che vincono o scompaiono da sempre e che costringono quegli esseri superiori chiamati Uomini ad inginocchiarsi per fotografarli e studiarli, misurandoli e catalogandoli.
Al termine dell’esposizione è seguita la cena, con tematiche gastronomiche “coerenti alla lezione” e durante la quale con gli illustri ospiti si sono perfezionati i dettagli dell’uscita che si sarebbe svolta il successivo martedì, in cui le barche della Settemari avrebbero portato i Soci alla barena di Campalto per vedere “sul campo” le meraviglie che si sono conosciute e per ri-scoprire con maggiore consapevolezza le forme e i modi in cui quei paesaggi, apparentemente uniformi e disabitati che percorriamo a remi, si evolvono e si adattano, brulicano di vicende e da sempre, al contrario, sono spettatori del nostro passare silenzioso, scandito dal battere dei remi nell’acqua, anch’esso immutato da secoli nella bellezza e nell’efficacia della sua dinamica.
Ecco dunque che l’equilibrio tra Umanità e Ambiente può essere ricreato con la giusta attenzione e rispetto di e verso chi vi abita e prospera, diminuendo le distanze che modernità e tecnologia (pur con il loro innegabile e preziosissimo contributo) hanno posto tra noi e il Paesaggio e consentendoci di tornare in possesso del valore che ha il territorio che abitiamo e che comunque sarà sempre una minuscola parte di quella minuscola astronave che è il pianeta Terra, che vaga in un’immensità che nemmeno il pensiero può contenere.
La bellissima e fortunata formula dell’incontro e del convivio a cui segue la visita pratica sarà ripetuta con altri temi e altri luoghi, consentendo anche ai numerosi nuovi Soci che in questi ultimi mesi sono diventati parte della Settemari di sentirsi ancor più compresi in una vicenda storica, ambientale e di amicizia del tutto nuova e stimolante. Non sono forse queste le caratteristiche delle belle avventure . . ?