A cura di A. L.
Domenica 25 Marzo nella bellezza delle acque della Laguna Sud si è svolta la giornata di recupero delle Regate programmate il 26 novembre 2017 e annullate per le condizioni meteorologiche davvero inclementi che ne impedivano qualsiasi svolgimento.
Fin dalle primissime ore del mattino il Coordinamento e tutti gli equipaggi coinvolti hanno animato e colorato le acque e i canali della città, con le imbarcazioni che lentamente si avvicinavano aggregandosi sempre più verso Sacca San Biagio dove i diversi campi di regata per le varie categorie venivano definiti.
Il popolo della Voga Veneta, sempre più numeroso, sempre più giovane, sempre più partecipe, ha gioiosamente invaso gli spazi antistanti la Sacca e accolto i moltissimi che “da terra” sono giunti per non perdersi questo spettacolo unico e grande, che già la limpidezza della giornata prospettava come entusiasmante.
Come da programma e dopo i raduni tecnici delle varie categorie ecco che la kermesse è iniziata con l’incalzante ritmo che le grandi occasioni richiedono.
Alle 10.10 parte la regata delle Schie in cui giovanissimi bambini e bambine tra i 7 e i 12 anni si sfidano con impegno e corretteza su Mascarete private su una distanza di 800 metri.
A seguire le Maciarele Junior, in cui ragazzi e ragazze nati nel 2004 e 2005 su Mascarete private si danno “battaglia” su identico percorso di 800 metri. Le età si alzano e le prestazioni sono in linea con l’avvincente momento che vede crescere anche la sana competitività che sa già di futuro per la Voga Veneta . . .
Ecco quindi che si allineano le Maciarele Senior, in cui ragazzi e ragazze nate nel 2002 e 2003 percorrono su Mascarete la distanza stabilita di 1.100 metri, dando adito a un tifo sempre più rumoroso in cui gli incoraggiamenti di amici, parenti e di semplici presenti che si lasciano coinvolgere sale, misto agli applausi e allo squillo degli amici e amiche pari età che da terra spingono idealmente i remi fino agli “alzaremi” che tutti, dal primo all’ultimo, fanno con cavalleria e grande sportività.
I campioni e le campionesse di domani consegnano quindi la scena alle campionesse di ieri e di oggi, che già sono pronte a sfidarsi su Sandoli a 4 remi.
Le Donne, sulle barche della muta comunale con i classici colori da Regata, sono pronte a far schiumare le acque della Laguna lungo i 2.000 metri del loro percorso che le vedrà dopo il “giro del paleto” dare il tutto per tutto negli ultimi 200 metri che le separano dal traguardo.
La grinta e la grazia che sempre vanno di pari passo prima, durante e dopo la Regata fanno anche di questa competizione un momento molto sentito e carico di entusiasmo e confermano ancora una volta quel trend che vede le regate femminili farsi sempre più avvincenti e competitive, e che nei prossimi anni daranno sempre maggiore lustro all’intero mondo della Voga Veneta.
Eccoci giunti all’ultimo spettacolo. Le rive della sede del Coordinamento sono sempre più affollate, la Sacca risuona di saluti e sorrisi e gli ampi spazi si fanno sempre più piccoli e brulicanti di folla.
In Laguna ci sono quasi 300 regatanti, a bordo di circa 50 Caorline con equipaggi che a sei remi sono pronti a sciogliere la tensione e a far ribollire le acque lungo gli oltre 3.500 metri che li separano dal traguardo, dopo un giro del paleto che si preannuncia sempre caotico e spettacolare.
Tutto è pronto. Un leggero ma costante vento da SudOvest spinge le prue “a premando” e i poppieri sono chiamati già a qualche sforzo per non litigare col cordino; quel cordino che è stato steso per oltre 800 metri per garantire un perfetto allineamento e che fa sembrare questo grande specchio d’acqua quasi lo schieramento di una battaglia antica.
Al VIA! non si pensa più a niente, si danno le prime palate rapidissime e piene per avviare la barca, poi alcune più lunghe per prendere velocità, in seguito ancora più lunghe ma non meno potenti e senza dimenticare di impalare bene fino in fondo e a pala dritta, respirando sempre, a testa alta . . .
Il precorso si fa ad imbuto e ci si accentra verso la riva. C’è sempre qualcuno davanti. C’è sempre qualcuno dietro. La gara la fai principalmente con te stesso, però “se riusciamo a passare quella rossa” oppure “stringi un po’ sennò quella blu ci va via . . .”
Abilmente le prime Caorline sfilano via e si delineano le posizioni, e inevitabilmente le altre che seguono si avvicinano tra loro quasi pericolosamente e i remi iniziano ad incrociarsi e a toccarsi, scambiandosi involontari colpi di scherma vibrati da lunghe sciabole di legno pesante. Qui la maestrìa degli equipaggi fa la differenza e l’assembramento caotico scorre inesorabilmente lungo il percorso, carico di fatica, entusiasmo e potenza.
All fine tutti arrivano, tutti fanno l’alzaremi e tutti si congratulano fra di loro salutando gli altri equipaggi e andando a poszionarsi al meglio per scendere a terra e proseguire la festa assieme a tutti.
La Settemari ha partecipato con due equipaggi e altrettanto hanno fatto gli amici di Pavia che da molti anni colgono questa occasione per venirci a salutare e passare un po’ di tempo in compagnia.
Dopo le premiazioni e i molti applausi tutti abbiamo potuto gustare un’ottimo Orzo alla Pescatora e dei panini, accompagnati da vino bianco e rosso, prima di riprendere le barche e tornare a S.Alvise dove i saluti e l’allegria per la bella mattinata trascorsa assieme ci hanno accompagnati fino all’uscita del Cantiere . . .