L’esplosione del “Santo Spiridione” a Venezia

da | Set 22, 2019 | Celebrazioni, Cene sociali, News

La tragedia del Santo Spiridione

Cento anni fa, il 28 marzo del 1919, il Canale della Giudecca è teatro del più grande disastro navale accaduto in un porto italiano:161 morti, o 166 secondo altri calcoli, più numerosissimi feriti.

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Eppure questa tragedia è stata rimossa dal ricordo. Non c’è una lapide, non c’è memoria collettiva, non ci sono quasi ricordi familiari. Silenzio anche nelle fonti pubbliche, fino a quando lo storico veneziano Pietro Lando non l’ha scoperta, quasi per caso, e l’ha riportata alla luce.

Ed è stato lo stesso storico veneziano che l’ha rievocata in una interessantissima conferenza organizzata dalla Settemari nella sede sociale il 13 settembre.

Il Santo Spiridione è una vecchia nave, varata nel 1880. Ha cambiato molte bandiere e in quel 28 marzo 1919, inalbera la bandiera internazionale, attribuita alle navi requisite agli stati sconfitti nella prima guerra mondiale.

È appena salpata dal molo di San Basilio, quando una tremenda deflagrazione la squarcia e si inabissa. Per settimane il canale della Giudecca restituisce i poveri resti delle persone imbarcate, che verranno sepolte in tutta fretta e senza alcuna cerimonia.

Anche i quotidiani dell’epoca pubblicano brevi resoconti e le inchieste vengono insabbiate, tanto che senza la curiosità dello storico Pietro Lando non se ne saprebbe nulla.

Le cause dell’esplosione quasi sicuramente vanno attribuite a del carburante mal stivato che ha innescato lo scoppio delle munizioni imbarcate. Ma il mistero riguarda la volontà di mettere a tacere l’evento, che evidentemente risultava politicamente imbarazzante.

E il motivo, ad un secolo di distanza, la si può verosimilmente attribuire alla Ragion di Stato, che volle stendere un velo di reticenza sulla destinazione del carico e delle truppe imbarcate.

L’evento deve essere infatti compreso nel travagliato momento storico. La guerra mondiale è finita nel novembre del 1918. A Parigi sono in corso le trattative di pace che debbono stabilire i confini degli Stati nella nuova Europa. L’Italia rivendica consistenti espansioni territoriali tra Istria e Dalmazia, ed in particolare rivendica la città di Fiume che non era compresa nel Patto di Londra, stipulato segretamente nell’aprile del 1915, alla vigilia dell’entrata in guerra dell’Italia a fianco di Francia e Inghilterra.

Ostili a questa rivendicazione erano la Francia e soprattutto gli Usa del presidente Wilson, che favorivano la nascita della futura Jugoslavia.

Forse le munizioni, il carburante e le truppe imbarcate sul Santo Spiridione erano destinati a consolidare la presenza dell’esercito italiano nelle zone contese, ma era opportuno che avvenisse in segreto. E questo spiegherebbe anche l’utilizzo di una nave non battente bandiera italiana e probabilmente le scarse misure di sicurezza adottate.

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Il rifiuto di prendere in considerazione le richieste italiane su Fiume, portarono il presidente del Consiglio Orlando e il ministro degli Esteri Sonnino ad abbandonare la conferenza di pace di Versailles e l’11 settembre del 1919, pochi mesi dopo lo scoppio del Santo Spiridione, indussero Gabriele D’Annunzio a partire dalla Casetta Rossa su Canal Grande per lanciarsi con i suoi Legionari alla conquista di Fiume e tenerla fino al Natale del 1920.
In questo clima di tensioni internazionali avvenne la tragedia del Santo Spiridione, col suo enorme carico di vittime. Ma è un tassello della grande storia europea, che si volle nascondere e dimenticare per non creare imbarazzi alle trattative politiche.

Oggi a un secolo di distanza questo tragico evento è tornato alla luce, e i soci Settemari, sempre interessati a conoscere anche i lati misteriosi del passato veneziano, hanno rivissuto questa lontana pagina di storia.

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Venerdi 6 ore 18,00 IN SEDE
DAL REMO AL VAPORE
la storia dei vaporetti veneziani

Sabato 14 ore 19,30 IN SEDE
CENA DI NATALE
con il simpatico scambio di regali

Domenica 15  ore 15,00    isola di S.Lazzaro
Concerto di natale

Giovedì 19 ore 15,00 IN CANTIERE
Brindisi in barca
OBBLIGO capello da Babbo Natale

Maggiori informazioni e dettagli su tutte le iniziative sono contenuti nelle specifiche comunicazioni inviate ai Soci e agli Amici della Settemari. Scrivici per essere aggiunto alla lista!

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Un’introduzione a come vogare

a cura di Lino Todaro.

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