Week end a Valle Averto
Bissaboa del Volpego, Lago dei Teneri, laghetto del Demonio, canale Serraglia, canaletto di Lugo, canale Teglio vecchio, Bissaboa dei Mattoni, lago delle Tezze, lago delle Corbole.
Nomi suggestivi e mitici, che evocano una natura incontaminata, dove dominano la salicornia e le tamerici, i cefali e le vongole, gli aironi e i cormorani. E poi gli spazi aperti, dove lo sguardo può spingersi fino all’orizzonte.
Questa è la magia che una numerosa pattuglia di soci Settemari su quattro sandoli ha potuto scoprire nel week end sociale di valle Averto del 5 e 6 ottobre.
Meta l’oasi WWF di valle Averto, che i soci hanno esplorato, apprezzando una natura rigogliosa, ricca di tutti i biotipi lagunari e particolarmente il rarissimo bosco planiziale umido, ed ammirare uno stormo di fenicotteri che si nutriva nel lagone.
Insomma c’è tanta natura nella laguna Sud. Una natura che però ha rischiato di sparire. Anzi, una natura che ha riconquistato territori già compromessi.
Quella parte di laguna era infatti destinata a divenire la Terza Zona industriale di Marghera, e gli imbonimenti erano già iniziati, come testimoniano i toponimi Cassa di Colmata, che ricorrono nella topografia. E se si guarda una mappa di qualche decennio fa, si vede che la situazione era tutta diversa da quella attuale.
Poi l‘espansione dell’industria negli anni ’80 entrò in crisi e si arrestò. Le colmate furono abbandonate ed anzi si riaprirono alcuni canali che riportarono il vivificante flusso della marea. Ed oggi la natura è ritornata signora.
Tutto sommato è una vicenda che apre alla speranza e che conferma che la nostra natura è viva e può avere un futuro.
E con la Settemari i soci hanno potuto apprezzare tutto questo, coniugandolo con la passione per la voga e il piacere dello stare insieme in amicizia nei “frugali” Pic Nic con le cibarie trasportate nella “Peata” appoggio.