Le società remiere veneziane insieme hanno manifestato ancora una volta in bacino San Marco il disagio
crescente che, in questo lunghissimo periodo Covid ed a seguito della presa d’atto di una ripresa senza
regole delle attività, sta provocando a tutti coloro che vivono ancora la loro città dall’acqua, nel modo più
diretto: andando a remi e vogando alla veneta.
Il moto ondoso nei canali, in aumento costante, rende l’andar per acqua a Venezia difficile, addirittura
pericoloso e impedisce il più delle volte l’insegnamento ai principianti. Per l’incontro il bacino si è riempito
di barche di tutti i tipi e colori e le rive di cittadini e associazioni che volevano esprimere solidarietà ai
manifestanti.
Non si tratta di un problema nuovo per Venezia, se ne parla dagli anni Ottanta ma questa volta le diverse
società unite della laguna e del territorio circostante e la stessa municipalità hanno avanzato proposte
concrete: ripristinare i controlli, una volta attivi, sulla velocità e sui tipi di barche usate in laguna e
introdurre nella legge speciale, attualmente in discussione, un settore specifico sulla regolazione del traffico
acqueo.
La candidatura di Venezia a capitale mondiale della sostenibilità sarebbe rafforzata anche dall’adozione di
un regolamento, che è la concreta testimonianza dell’impegno della città a rispettare il proprio fragile
ambiente naturale.